Il suo successore, Raniero Gatti, esponente di una delle più influenti famiglie della città passo
alle maniere forti: chiuse le porte della città ed ordinò che i cardinali fossero portati all’interno
del Palazzo Papale e fossero chiusi a chiave (da qui l’etimologia della parola conclave, dal
latino cum clave). Alla ulteriore ostinazione dei cardinali i viterbesi risposero con un’azione clamorosa e questa volta decisiva: scoperchiarono il tetto del palazzo dei Papi ed i religiosi vennero
esposti al sole ed alle intemperie.
Sul pavimento del palazzo ci sono ancora i buchi che servirono per piantare i bastoni delle tende utilizzate dai cardinali
come riparo; un prelato, a causa delle disagiate condizioni di vita, rinunciò addirittura ai voti pur di uscire dalla sala del conclave.
A quel punto, dopo breve tempo, il nuovo Papa fu eletto col nome di Gregorio X e fu proprio lui – durante il II Concilio di Lione – a decretare la rigorosa chiusura dei
cardinali come modalità irrinunciabile di validità dell’elezione papale per impedire i ritardi, i tentativi di influenza esterna e le corruzioni che in diversi casi si
erano verificati.
Le Terme si chiameranno “dei Papi” soprattutto per l’intervento di un altro pontefice: Niccolò V.
Egli trovò tale beneficio nelle cure dei suoi mali con queste acque, che nel 1450 fece costruire sul posto uno splendido palazzo, così da potervi soggiornare in caso di necessità.
Quella costruzione dalle mura merlate, le belle finestre a croce e le sale ricoperte da grandi volte, si chiamò da allora il “Bagno del
Papa”. In seguito, Papa Pio II promosse altri lavori di ristrutturazione
dell’edificio termale.
Nel 1989, l’imprenditore viterbese
e Cavaliere del Lavoro Socrate Sensi avviò i lavori di ristrutturazione e ammodernamento dell’intero Centro Termale comunale, inaugurando l’avvio della gestione nel 1993. Da allora le Terme dei Papi si sono affermate sempre
di più nel mercato del wellness termale e sanitario, ottenendo anche
la classificazione di Prima Categoria Super per l’efficacia dei mezzi
termali. Le Terme dei Papi sono gestite ancora oggi dai figli e dai nipoti di Socrate Sensi.
Il suo successore, Raniero Gatti, esponente di una delle più influenti famiglie della città passo
alle maniere forti: chiuse le porte della città ed ordinò che i cardinali fossero portati all’interno
del Palazzo Papale e fossero chiusi a chiave (da qui l’etimologia della parola conclave, dal
latino cum clave). Alla ulteriore ostinazione dei cardinali i viterbesi risposero con un’azione clamorosa e questa volta decisiva: scoperchiarono il tetto del palazzo dei Papi ed i religiosi vennero
esposti al sole ed alle intemperie.
Sul pavimento del palazzo ci sono ancora i buchi che servirono per piantare i bastoni delle tende utilizzate dai cardinali
come riparo; un prelato, a causa delle disagiate condizioni di vita, rinunciò addirittura ai voti pur di uscire dalla sala del conclave.